Con l’azzurro nel cuore

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Azzurro come il colore della maglia di quella Nazionale Under 18 con cui, a soli diciassette anni, ha già vinto due ori mondiali e un argento europeo.

Azzurro come il colore di un’altra maglia, quella del Club Italia, il progetto federale che lei senza indugi dichiara di adorare e del cui sestetto é orgogliosamente capitana, ben conscia degli oneri e degli onori del ruolo.

Azzurro come il colore dei suoi occhi che si fanno lucidi nel ricordare quanto indispensabili siano stati i suoi genitori, entrambi sportivi, nella sua crescita personale e atletica, quanto siano stati presenti senza mai imporle questa scelta e questa vita.

Azzurro come il colore nitido del suo sogno più autentico: quello di indossare la maglia della Nazionale maggiore e magari farlo a Tokyo, fra due anni, sullo sfondo dei cinque cerchi olimpici.

Timida tanto da sembrare schiva e introversa, socievole e folle, come si autodefinisce, se la conosci meglio.

In campo determinata e grintosa come una leonessa o, come le dice la mamma, una “libellula cattiva”.  Sorride con tutta la sua naturale e spontanea bellezza, Marina Lubian, centrale torinese, classe 2000. Diciotto anni il prossimo 11 aprile, una bimba con la maturità della veterana che dimostra in molti passaggi di questa chiacchierata, come quando racconta il suo rapporto con gli allenatori: “ne ho avuti molti, diversi fra loro per impostazione tecnica, e da tutti ho cercato di imparare, di apprendere, adeguandomi il più possibile alle richieste, alle esigenze“. Insomma un’ ottima allieva, che Marina, liceale con la certezza di voler proseguire gli studi, é anche nella vita privata coniugando nel migliore dei modi impegni scolastici e carriera sportiva.

Ed é davvero piacevole sentirle paragonare la soddisfazione di un bel voto a scuola con quella di una vittoria in campo. In effetti per conquistare entrambi i risultati occorre impegno, sacrificio e soprattutto carattere, che questa ragazza dimostra, con umiltà e determinazione, ad ogni parola.

Per vincere occorre farsi carico delle responsabilità che richiede essere elementi di una squadra e nel mio caso il capitano, occorre chiarire le incomprensioni che inevitabilmente si possono creare soprattutto quando, come nel Club Italia, la convivenza tra compagne prosegue ben oltre lo spogliatoio e dura 24 ore al giorno

Una schietta questa Lubian, una che con il suo sincero “non siamo state cazzute” esternato ai microfoni durante un’ intervista ufficiale dopo l’ennesima sconfitta, ha risvegliato tutti, suonando la carica. E non credo sia un caso che dopo quelle sue dichiarazioni il Club Italia abbia inanellato otto successi consecutivi.

A pallavolo gioco per migliorarmi, per crescere e ovviamente per vincereSorride. Spontanea quanto determinata senza mai, nemmeno per un istante, essere sopra le righe o sembrare arrogante. Anzi nelle sue parole, nella sua timidezza e nel suo tono garbato c’é l’essenza della ragazza che con umiltà vuole mettersi in gioco, che con maturità non si sottrae alle responsabilità della vita che ha scelto e del futuro che sogna.

A proposito. Sarà merito dei suoi occhi ma ancor più dopo questa chiacchierata, mi auguro che il futuro di questa ragazzina possa essere azzurro.

L’azzurro che sogna, l’ azzurro che ha nel cuore.

(Foto Club Italia Crai)


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