Diciamolo con franchezza. Nei moderni Bar Sport del ventunesimo secolo, i social, dove anche chi capisce più di Burraco che di bagher può fingersi un invincibile e competente allenatore di volley, Marco Mancarelli, il mister della Unet Busto Arsizio, ha avuto sempre, per usare un eufemismo, un buon numero di detrattori.
Nonostante le vittorie che sono valse fin qui a Busto, sovvertendo molti pronostici, prima il quarto posto nella regular season poi la semifinale scudetto, il lavoro eccellente dell’allenatore umbro, ha avuto raramente, da parte dei tifosi e degli appassionati, i riconoscimenti dovuti.
Mencarelli in questi due anni di club é stato trattato, da molti, come quello studente a cui la maestra pone domande ogni giorno, non convinta o addirittura restia, a riconoscere le sue capacita.
Ironia della sorte, il ruolo del ragazzino perennamente sotto esame, nonostante abbia dimostrato di aver studiato la lezione, é toccato proprio a lui che, dopo aver scritto indelebile il suo nome su tre ori di cui due Mondiali con le Nazionali giovanili, si é conquistato l’appellativo di “professore del volley”.
Qualcuno, fuor di metafora, potrebbe sintetizzate con il classico, quanto inopportuno, “ha vinto ma non convinto”.
E come se non bastesse quanto fin qui, quando sono arrivate, inevitabili le sconfitte e lui, il Menca, ha commesso qualche umano errore, ecco piovere critiche aspre, talvolta indegne e indecorose. Come se le vittorie fossero merito di altri e le sconfitte tutto demerito suo.
Personalmente, da semplice tifoso, a Marco Mencarelli devo le lacrime di gioia per le indimenticabili vittorie Mondiali fra le stelle di Lima (2015) e Rosario (2017); i sorrisi increduli per un insperato argento in Coppa Cev (2017) e una incredibile semifinale scudetto (ieri) conquistati sotto il cielo di Busto.
A Marco Mencarelli chiunque ami questo sport deve riconoscere l’eccellente capacità dimostrata, sia nelle nazionali giovanili che nel club, di saper scoprire, crescere e plasmare fanciulle virtuose, evidenziandone il talento fino a trasformarle in campionesse.
A Marco Mencarelli, allenatore timido, introverso, di poche parole e molte madaglie, tanta gente dei moderni Bar Sport e dei vecchi palazzetti dovrebbe più rispetto.
Penso che Mencarelli sul giovanile sia tra i 3/4 migliori allenatori d’Italia. È anche con le squadre senior è un Ottimo Coach.Chi lo critica lo fa x invidia!!!
Io conosco molto bene Marco sia come persona che come allenatore . Se devo trovargli un difetto (che poi per me difetto non è) è che non si sa vendere come tanti altri , perché lui è una persona onesta e pulita e che pensa, che se un allenatore è capace, non ha bisogno di dirlo lui … .. Grande Marco ,continua così, perché chi sa di pallavolo,sa quello che vali …la tua storia parla…
Non è un caso che ogni anno io vada fare il workshop nazionale proprio con lui. Mai scontato, sempre chiarissimo e disponibile. Il migliore, insieme a Bosetti, per far crescere le giovani pallavoliste. Per questo ci vuole tempo… e tanta pazienza. 👏 👏👏👏
Ho avuto la fortuna di partecipare ad un corso di aggiornamento in cui lui era il relatore, fantastico! Non capisco perché abbia tanti detrattori, io lo stimo tantissimo.