Il capolavoro di Luca

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Nove anni dopo l’ultima comparsa in A1, nove anni dopo (era il 14 maggio 2009, ndr) la costituzione della nuova società, Chieri torna nella massima serie.
Dopo quasi un decennio di purgatorio, il progetto della compagine piemontese ripartita dalla B2, ha trovato, meritamente, consacrazione ritornando nell’Olimpo del volley. Un ritorno in grande stile, sovvertendo molti pronostici e giocando un volley eccellente. Quinte al termine della regular season, Manfredini e compagne hanno prima battuto, in un’epica semifinale di quindici set in tre gare, Cuneo, formazione favorita per la promozione; poi, in una battaglia sportiva adatta a cuori forti, hanno avuto la meglio sulle riminesi della Battistelli San Giovanni in Marignano, coriaceo sestetto  detentore della Coppa Italia di categoria, conquistando in trasferta, al termine di una scintillante gara 3, il pass per la A1.
Un cammino trionfale che se ha come protaginiste le braccia di Manfredini, Angelina e Perinelli, deve, senza dubbio, mente e cuore a mister  Luca Secchi.
Il ragazzo di Sorgono, paesino di milleseicento anime a metà strada fra Nuoro e Oristano, ha saputo trasmettere alle sue ragazze, non solo nozioni tecniche, ma anche grinta e fiducia nei propri mezzi.
Timido, riservato e gentile, Secchi al suo primo anno a Chieri, ha plasmato, con intelligenza, competenza ed umiltà, un ottimo gruppo, dimostrando, ancora una volta tutto il suo valore di allenatore e di uomo.
Il tecnico sardo, classe 1975, già premiato nel 2015-16 con il premio “Luigi Razzoli” quale miglior allenatore della serie A2,  può vantare nel suo curriculum anche esperienze federali (é stato vice allenatore della Nazionale Juniores, ndr) ed é, senza dubbio, uno degli allenatori più preparati, interessanti e promettenti del panorama nazionale.
L’ha dimostrato, ancora una volta quest’anno, in Piemonte, lontano da quella sua amata Sardegna di cui rivendica orgoglioso le origini.
Ma si sa, i bravi allenatori fanno strada. E non é solo un gioco di parole.
Complimenti Luca.

(Foto Pierluigi Ferioli)


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