Come te nessuno mai. Nulla di più vero. Ne eravamo tutti razionalmente consapevoli e ci siamo tutti romanticamente ostinati a cercare, nelle nuove generazioni, qualcuna che fosse come te, che ti assomigliasse per carattere, per tecnica; qualcuna che sapesse palleggiare con la tua stessa armonia, sicurezza ed efficacia.
Abbiamo “bruciato”, mi sia concesso il termine, un buon numero di discrete alzatrici paragonandole sempre e comunque a te. Ogni palleggiatrice che ha calpestato un campo di volley negli ultimi dieci anni, è stata prima o poi accostata a te, in parallelismi mentali, razionali e concreti, da cui molti ne sono uscite se non distrutte estremamente ridimensionate.
Quante volte, a bordo campo, ho sentito esclamare: “beh, prima di arrivare ai livelli dell’altra deve farne di strada”. E l’altra eri sempre e comunque tu.
Oggi, nel giorno del tuo arrivederci al volley, è chiaro a tutti, razionalmente, romanticamente che Eleonora Lo Bianco è e resterà unica, come una scultura di Michelangelo, come un quadro di Caravaggio, come la voce di John Lennon.
I “ragazzi” (ormai servono le virgolette!) della mia generazione che hanno vissuto a lungo di taraflex e palleggi, hanno avuto la fortuna, l’onore e il privilegio di ammirarti ed applaudirti per quello che sei stata in campo e nella vita.
I teenager di oggi, almeno quelli che domani inizieranno a respirare la pallavolo, leggeranno il tuo nome negli almanacchi, nei libri dei record e in quelli della storia del volley italiano. Chiederanno, probabilmente curiosi, chi era questa Leo Lo Bianco. Qualcuno risponderà: <<una leggenda>>, molti altri: <<un idolo>>.
Io, sorridendo con un pizzico di nostalgia, dirò: <<come lei, nessuno mai>>.
Con il cuore… “sempar”
Foto Ivano Spada
vorrei aggiungere qualcosa perché la DIVINA lo meriterebbe ma è stato detto tutto nel documento precedente e allora aggiungerò solo un piccolo parere: SUBLIME COME ATLETA E COME PERSONA….. LEONESSA!!
Consivido in pieno
Grazie Leo sei erimarrai UNICA