Caro Gigi,
in questi vent’anni ho pensato molte volte al nostro primo incontro. E se anziché scrivertelo te lo dicessi, magari davanti ad una delle nostre birrette, aggiungerei “neanche fossi una bella donna”, certo di strapparti uno dei tuoi soliti sorrisi sornioni o un tuo ironico: “Pirla, io sono molto meglio”.
La cosa buffa è che quel nostro primo incontro l’ho raccontato decine di volte a tutti quelli che, in questi vent’anni, mi hanno chiesto com’è nata la mia fottuta ed infinita passione per questo strano sport chiamato volley.
E già, se non fossi entrato nella mia vita avrei continuato a pensare che il bagher fosse una carrozza con quattro ruote e la fast la Federazione delle Associazioni Tecniche Scientifiche.
L’ho ripetuto spesso, a molti, anche alla mia povera mamma, ormai rassegnata nel vedermi partire per ogni angolo del mondo alla ricerca di una partita di volley: “ è colpa di Gigi Poma!”
In realtà caro Gianluigi (cedo che neanche la maestra a scuola ti chiamasse così!) è che accanto a quella rete abbiamo condiviso emozioni, sorrisi, gioie e dolori che nemmeno il più abile dei narratori saprebbe raccontare; pagine di vita che restano indelebili quanto preziose nella mia mente, nel mio cuore.
Aneddoti che conservo gelosamente (alcuni anche per pudore), chiacchierate e risate che mi mancano infinitamente.
Come ti dissi un paio di anni fa : “in culo (credo sia la prima parolaccia di questo blog ma i lettori mi perdoneranno!) a chi ci vuole male, anche questa sera abbiamo fatto qualcosa che da queste parti se lo sognavano”. Era la sera del memorial dedicato a tuo papà Celestino. Riuscimmo a portare in una città “sportivamente morta”, dopo due anni di assenza del volley, quasi tremila persone per una partita amichevole.
Il resto lo consegniamo alla Storia, sperando che, prima o poi, qualcuno, da queste parti, riesca ad “imitarti” per passione, tenacia, impegno, intuizione e risultati.
Nel frattempo spegni le candeline (ormai ti ci vorrà un estintore!) e, come mi hai insegnato, non smettere mai di sognare.
Buon compleanno amico mio.
Con un pizzico di ironia, immensa gratitudine ed infinito affetto.