Il capolavoro di Davide

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Caro Davide, grazie.

Dopo dodici lunghissimi anni, hai riportato l’Italia del volley femminile sul tetto d’Europa.

Hai vinto ancora una medaglia, questa volta del metallo più prezioso, e l’hai fatto compiendo un’impresa straordinaria: la tua Nazionale, dopo un percorso netto, ha battuto in finale, a Belgrado, la Serbia padrona di casa, campione del Mondo in carica e detentrice delle ultimi due edizioni del torneo continentale.

In quattro set, la nostra Nazionale ha annichilito oltre ventimila serbi presenti allo Stark Arena, convinti di assistere alla passerella vincente della propria corazzata.

In quattro set hai ammutulito, almeno per qualche giorno, i “detrattori da tastiera“,  gli allenatori da social che nelle ultime settimane hanno criticato aspramente e talvolta denigrato questa Nazionale.

In quattro set hai soprattutto scritto una pagina epica della pallavolo italiana, con un finale degno dei più romantici romanzieri.

Penso che questo europeo tu l’abbia vinto prima di cominciarlo, il giorno in cui, con una sincera, lucida, razionale  e meravigliosa maturità, hai dichiarato che la delusione olimpica per l’eliminazione ai quarti, non sarebbe stata sminuita da qualsiasi risultato ottenuto nel torneo continentale.

In quell’istante hai dimostrato, ancora una volta, cosa rara in questo Paese, di assumerti tutti le responsabilità del tuo ruolo e allo stesso tempo hai trasmesso una fiducia immensa al tuo gruppo.

In quel momento, caro Davide,  ho deciso di comprare il biglietto per poter essere a Belgrado ieri sera.

E allo Stark Arena, ieri sera, ho pianto di gioia per la vittoria della Nazionale, che amo incondizionatamente; per la vittoria, sportiva ed umana, di un allenatore che stimo, da anni, infinitamente; per una delle più clamorose imprese sportive che la pallavolo femminile italiana abbia realizzato.

Abbiamo battuto  la Serbia, a Belgrado, in finale.

Abbiamo vinto l’oro nel momento in cui molti davano per “evaporati” l’entusiasmo, la grinta e il bel gioco del Mondiale nipponico.

È stato un capolavoro mister Mazzanti.

Grazie. Con il cuore. Sempre.

Foto CEV


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