Oggi la pallavolo italiana si è risvegliata più triste e più sola: atlete, allenatori, addetti ai lavori, tifosi piangono la prematura scomparsa di Simonetta Avalle.
Se ne va la “maestra” di almeno due generazioni di campionesse del volley nazionale. Allenatrice, amica e donna straordinaria per equilibrio, competenza, passione e dedizione.
Una delle figure più carismatiche, autentiche e gentili che il nostro volley abbia mai avuto.
In ogni ambito della vita, vi sono persone che con la loro essenza riescono a rendere estremamente migliore la loro porzione di Mondo, diventandone non solo protagonisti, ma anche icone insostituibili. Ed è per questo che pensare, oggi, la nostra pallavolo senza di lei, riesce difficile, se non impossibile, a molti.
Simonetta ha insegnato la pallavolo, come giocarla e come viverla. Dentro e fuori dal campo. Ha contagiato di passione autentica chiunque le si avvicinasse con la curiosità di conoscere il suo, il nostro, mondo concentrato in quei nove metri di campo.
Cara Simonetta, mi mancheranno le nostre chiacchierate a fine partita, la dolcezza e la simpatia con cui provavi ad arginare, con la tua perfetta analisi tecnica, emozioni e impulsi di un tifoso troppo coinvolto.
Mi mancherà non condividere gioie e dolori di quella maglia azzurra di cui sei stata, per oltre cinquant’anni, direttamente e indirettamente al più fedele servizio.
Mancherà il tuo sorriso e i tuoi modi gentili quanto determinati.
Mancherà la tua meravigliosa ironia di quel giorno in cui ti definii “Professoressa del Volley” e tu con un sorriso schietto mi rispondesti: “no Miky, professaressa no, al massimo maestra”.
Arrivederci cara maestra e grazie per tutto
Miky Orione