Non ci sono sconfitte dolci, ma le lacrime che si versano per una mancata qualificazione olimpica hanno un sapore davvero amaro.
Le Olimpiadi sono il sogno di ogni sportivo, più di ogni altra competizione; poterle giocare, poterci esserci vale, per molti protagonisti, più di ogni altra vittoria.
Condurre la propria Nazionale, il proprio Paese, a vivere l’esperienza a cinque cerchi, credo sia l’onore e l’onere più grande di ogno sportivo, in qualsiasi epoca, in qualsiasi disciplina.
Nel torneo di qualificazione che si sta svolgendo ad Alpedoorn, ove in palio c’é l’ultimo pass olimpico dell’eurovoolley, ho visto atlete sfiorare l’obbiettivo, l’impresa, accarezzare e poi veder divenire irragiundibile quel sogno cullato, forse, da una vita.
In queste emozionanti giornate olandesi al sapore di taraflex, ho visto negli sconfitti una delusione intensa, unica; lacrime amare sul volto di campionesse straordinarie che ho il piacere di poter osservare ed applaudire in molto dei nostri palazzetti italiani; atlete e donne per cui provo intensa ammirazione.
Nika, Laura, Joanna, Robin, Magdalena… solo per citarne alcune.
Non so se leggerrano mai questa manciata di righe ma, a loro va il mio abbraccio; l’abbraccio forte quanto autentico di un semplice tifoso.
Con tutto l’affetto, la gratitudine e la stima che meritano.
Con un invito: i sogni sono una cosa seria, che vale sempre la pena vivere. Me l’avete insegnato voi, non dimenticatelo.
#conilcuoresempre #dreamisaseriousthing
Foto: CEV